Asini, muli e bardotti

Peculiarità ed esigenze

Asini, muli e bardotti – Peculiarità ed esigenze (Foto: Adobe)

L’asino (Equus asinus) è una razza a sé stante e si distingue dal cavallo (Equus caballus) non solo per quanto riguarda la sistematica e l’aspetto, bensì anche nella fisiologia e nel comportamento. Il seguente volantino ha lo scopo di spiegare queste differenze e i loro effetti sulla convivenza tra asini ed esseri umani.

I muli e i bardotti risultano da incroci tra asini e cavalli e spesso rassomigliano di più a quest’ultimi. Per comprenderli meglio dobbiamo però tener presente che la loro natura, la loro fisiologia e il loro comportamento sono più simili a quelli dell’asino. Ciò significa che quanto vale per l’asino vale generalmente anche per il mulo e il bardotto. 

Asini al lavoro, come se ne vedono ancora in molte regioni (aride) del globo. (Foto: Adobe)

Per comprendere meglio gli asini, i muli e i bardotti e rispettare nel migliore dei modi le loro esigenze dobbiamo dapprima conoscere i bisogni specifici degli asini. 

Nel corso dell’evoluzione gli asini si sono adattati perfettamente al loro ambiente originario: i magri deserti di sabbia e pietre dell’Africa orientale. Ne conseguono dunque le seguenti caratteristiche ed esigenze fondamentali: 

  • Assimilano molto efficacemente il foraggio. Pertanto gli occorre un’alimentazione poco energetica, con pochi zuccheri e poche proteine, ma ricca di fibre grossolane.
  • Richiedono un suolo asciutto per evitare problemi agli zoccoli. 
  • Gli asini percorrono lunghe distanze: giornalmente compiono una ventina di chilometri alla ricerca di nutrimento e acqua.
  • Il loro manto non è idrorepellente e l’umidità li rende soggetti a malattie della pelle. Per questo motivo necessitano sempre di un riparo dalla pioggia. 

Nel deserto non è facile sottrarsi dai pericoli, gli asini sono quindi solo parzialmente animali fuggitivi. Posseggono invece un comportamento territoriale e possono difendere attivamente il loro territorio contro gli intrusi (prestare dunque attenzione con cani, bambini, ecc.)

Attenzione:
gli asini non sono però animali adeguati a proteggere le greggi! Gli asini difendono se stessi, il loro territorio e non le pecore

Gli asini richiedono un’alimentazione ricca di fibre. Un esempio dalla Colombia. (Foto: zvg)

Detentori, attenzione!

Una buona detenzione degli asini consiste nel dar loro una sistemazione che rispetti nel miglior modo possibile le loro esigenze fondamentali. 

Brucando l’erba dei nostri pascoli grassi gli asini possono coprire il proprio fabbisogno alimentare in 2 o 3 ore. Tuttavia l’ingestione eccessiva di erba, a causa dell’elevato tenore di zuccheri, può facilitare l’insorgere di laminiti. Occorre quindi assolutamente adeguare l’uscita al pascolo, a seconda della stagione e della qualità dell’erba, e metter loro a disposizione possibilità alternative per far moto (prati magri, grandi paddock, passeggiate ecc.). L’aggiuntivo approvvigionamento di alimenti ricchi di fibre, come rami e paglia, possono aiutare a tenere gli asini occupati. 

Consiglio per prolungare il tempo trascorso alla mangiatoia:
mescolare fieno e paglia e somministrarli in una rete a maglie strette.

Le malattie degli asini

Gli asini sono molto socievoli e vanno assolutamente tenuti con altri congeneri.

Tra due asini si può creare un forte legame affettivo. La separazione dal compagno, situazioni che generano stress o malattie che rendono l’asino inappetente, possono causare un pericoloso disturbo del metabolismo dei grassi che sfocia in un’elevata concentrazione di lipidi nel sangue (iperlipidemia o iperlipemia).

Altre malattie frequenti negli asini sono la laminite, associata all’eccesso di peso, ascessi agli zoccoli, coliche, problemi dentali, infestazioni da pidocchi o altri ectoparassiti e tumori cutanei (soprattutto sarcoidi).

Gli asini e i loro ibridi sono animali particolarmente stoici che spesso tendono a nascondere i sintomi delle malattie. Ragione per cui vanno affidati alle cure esperte di veterinari e maniscalchi. Inoltre il loro comportamento e il loro metabolismo richiedono un trattamento adeguato alla specie; ad esempio alcune medicine che vengono somministrate ai cavalli vanno dosate diversamente o addirittura evitate. Per ridurre lo stress dovuto ad un ricovero in clinica è bene che l’asino malato venga accompagnato dal suo congenere preferito.  

(Foto: Adobe)

I corretti finimenti

Siccome gli asini hanno delle proporzioni corporee diverse rispetto a quelle di cavalli e pony i finimenti comunemente usati per i cavalli non sono sempre adeguati.

L’uso di un’attrezzatura inadeguata o il suo adattamento in modo approssimativo può causare abrasioni o punti di pressione. Perciò anche la scelta della cavezza, della briglia, della sella, ecc. richiede specifiche conoscenze dell’anatomia degli asini e dei muli.

Un vecchio proverbio, ma ancora appropriato, dice:
«Al cavallo si dice ciò che deve fare; l’asino, lo si prega perché lo faccia; con il mulo bisogna negoziare.»