Morire per la pelliccia, la verità nascosta

Produzione di pellicce in Cina

Tinta, rasata e appesa nei negozi di abbigliamento: così si presenta quella che un tempo fu la pelliccia di un animale. Campagne milionarie cercano di migliorare l’immagine delle pellicce, di mondarle del sangue degli animali e di convincere le consumatrici e i consumatori che si tratta di un articolo naturale prodotto in modo sostenibile. Dato che l’obiettivo è produrre molto e a basso prezzo, la produzione si concentra in modo crescente in paesi come la Cina, dove non ci sono restrizioni giuridiche che pongano dei limiti agli allevamenti di massa di animali selvatici, che sono detenuti in pessime condizioni e abbattuti in modo brutale.

Sono trascorsi dieci anni da quando all’inizio di febbraio 2005 la Protezione Svizzera degli Animali pubblicava la prima documentazione sulla produzione di pellicce in Cina. Le immagini degli animali che soffrivano per la moda fecero il giro del mondo. Anche oggi le organizzazioni per la protezione degli animali e i mezzi di comunicazione fanno dei reportage sulle inimmaginabili atrocità alle quali sono sottoposti gli animali nei luoghi di produzione in forte espansione dell’impero di mezzo. Le condizioni sono altrettanto terribili come in passato.