Animali in sovrannumero
Solo pochi decenni fa, la riproduzione con successo della prole di una specie era considerata una prova della qualità della detenzione degli animali. Le cose però non stanno necessariamente così. Molte specie si moltiplicano nelle condizioni più semplici purché i loro bisogni di base siano per lo più soddisfatti. La sfida di una moderna detenzione degli animali deve essere quella di adattare il controllo della prole alle risorse disponibili. Lo spazio negli zoo è limitato. Ciò significa che in un programma di allevamento gestito seriamente è raccomandabile concentrarsi sulla riproduzione solamente degli animali, la cui prole è necessaria per preservare ulteriormente le specie nello zoo e per la quale c’è sufficiente spazio disponibile. Dal lato opposto, ciò significa anche che a molti animali è impedita la riproduzione, questo attraverso la separazione spaziale dei sessi oppure forme contraccettive reversibili o irreversibili. Per gli animali, di solito non è un problema non riprodursi regolarmente, a patto che l’eliminazione degli elementi comportamentali associati possa essere compensata da altre misure di occupazione. Anche in natura non esiste un «diritto alla riproduzione».
Nelle specie animali la cui popolazione non è gestita, la responsabilità relativamente agli eventi riproduttivi spetta al rispettivo zoo: anche in questo caso, il principio assoluto deve essere quello che il numero di cuccioli ammesso deve essere in linea con gli spazi adeguati effettivamente disponibili. È quindi importante non produrre simpatici cuccioli per accumulare esemplari o per incentivare il numero dei visitatori, ma è necessario sottoporre la prole a un regime realistico e responsabile. Ovviamente la soppressione dei cuccioli dopo che hanno completato il loro compito di attrazione per i visitatori, è una pratica da rifiutare categoricamente. L’uso di alcuni animali in sovrannumero come cibo per i carnivori nello zoo è tollerabile, a condizione che i primi siano detenuti nel modo migliore possibile e uccisi correttamente. In termini di trasparenza, questo dovrebbe essere comunicato anche ai visitatori.